Presentazione

Lo shiatsu è un metodo di ricerca e di cura naturale per il riequilibrio ed il mantenimento del benessere dell'uomo. Si basa sui contenuti scientifici della medicina tradizionale giapponese, utilizzando il contatto manuale. Lo shiatsu, che letteralmente significa "pressione con le dita", origina dal presupposto che l'energia vitale si distribuisca su tutto il corpo, lungo canali collegati tra loro. I disturbi fisici o psichici sono l'espressione di squilibri nel flusso di questa energia e possono essere prevenuti e curati con un'opportuna pressione esercitata dal terapista shiatsu con le mani, i gomiti, le ginocchia e i piedi. Lo scopo ultimo è favorire il libero fluire del "KI", energia vitale e principio base unitario di tutti i fenomeni naturali. Il terapista agisce sul corpo del ricevente mediante pressioni perpendicolari e costanti. Queste pressioni sono applicate sulla rete dei meridiani, aree e punti che costituiscono la struttura vitale dell'essere umano. L'aspetto che distingue lo shiatsu dalle altre pratiche terapeutiche, basate sulla pressione di alcuni punti del corpo, è il coinvolgente scambio di energia tra operatore e paziente.

A chi è rivolto

Lo shiatsu, pertanto, inteso come terapia che va a riequilibrare il libero fluire dell'energia vitale, all'interno di un sistema anima-mente-corpo, è indicato per prevenire qualsiasi tipo di patologia, in quanto migliora la funzione del sistema immunitario rendendo efficace l'unico vero, spontaneo e potente sistema di difesa che noi abbiamo rispetto agli agenti di malattia, sia fisica che mentale. Importantissima tecnica di prevenzione per le malattie da stress cronico, per i disturbi funzionali dell'apparato cardio-respiratorio, endocrino e riproduttivo, insostituibile strumento di autoconsapevolezza, di autoguarigione e di autostima. Una corretta alimentazione, alcuni momenti di meditazione e un'igiene comportamentale più attenta a sé e libera da falsi valori, completa l'efficacia dello shiatsu che, per quanto sopraddetto, vale la pena di praticare con un po' di regolarità e non sempre e solamente quando la malattia è lo stato di evidenza clinica. Non è indicato, nè efficace, nelle malattie di pertinenza chirurgica, se non per il follow-up e la convalescenza.

Chi lo pratica :

Nadia Brocca